Storieria ascolta e scrive le storie delle persone, dei luoghi, degli animali. In diversi mesi di attività, mi sembra riconoscere un elemento comune nelle diverse forme di relazioni che abbiamo il privilegio di trattare.

Tutti, a vario titolo, cercano una figura rassicurante. Gli uomini, però, di più. Sarà la solita storia della mamma, probabilmente.

Parlo con uomini e donne e le donne che indossano con disinvoltura l’abito di chi rassicura, di chi consola e dice “Poverino, capitano tutte a te, vedrai che ce la farai” hanno forse più possibilità di “agganciare” il loro partner per sempre.

Da parte mia, non mi sento una figura rassicurante.

Infatti, ho la sensazione che se una donna ama o vuole veramente un uomo, dovrebbe svestire i panni della consolatrice, per diventare una fotografa della realtà e offrire al suo compagno una prospettiva diversa in cui lui possa svolgere un ruolo di attore nella situazione che lo vede vittima (quindi naturalmente predisposto al lamento) per modificarla e attivare uno scatto evolutivo. Quindi, come direbbero ad una riunione di manager o come scritto in qualsiasi manuale di automotivazione (tipo: “come essere una stronza”): trasformare il problema in opportunità, magari di crescita.

Una donna così, però, è decisamente più scomoda.

Da ricordare sempre:

  • stroncate il lamento sul nascere, non abbiate paura di essere brutali
  • la deriva della vittima uccide il sesso
  • la rassicurazione no, ma le coccole si (e magari si tromba)
  • nessuno salva nessuno, ognuno ha la responsabilità di se stesso
  • una semplice regola aritmetica:

1 +1 = 2    1 X 1= sempre 1!