Project Description
Luceta – Montagna e Radice
È partito a 16 anni da un paesino nascosto nei boschi dell’Irpinia, con una valigia di cartone piena di “biscottelle” e sogni. Il mare lo aveva visto soltanto qualche settimana in colonia, eppure aveva dinanzi a sé un orizzonte vasto e luminoso.
Così ha inizio l’avventura personale e imprenditoriale di Gianni De Napoli, raccontata da Storieria in una biografia che ha il sapore di un romanzo e le immagini di un film.
Luceta è il nome in cui gli abitanti di Chiusano San Domenico chiamano il loro monte guardiano, che sulle mappe si chiama Luceto. Questa modifica al femminile ne racconta il rapporto: sotto la Luceta fughe romantiche, cerimonie di benvenuto e commiato, fortune, miserie, terremoti.
Luceta si chiama anche l’ultima avventura professionale di Gianni, una linea di occhiali made in Irpinia che ha catturato i colori della sua terra. Anche i nomi della collezione sono quelli che hanno contribuito a fare della vita di Gianni un romanzo. Montagna e Radice, il sottotitolo di questa biografia che è soprattutto una immensa storia d’amore.
Leggi un estratto del racconto.
Dettagli
Categoria: Biografia
Rilegatura: Brossura
N° pagine: 102
Carta: Avorio 120 g
Copertina: Cartonata
Scopri quanto costa e come funziona.
Una Biografia con Storieria
Angela, perché la vita si riduce a così poco? E dov’è la clemenza? Dov’è il rumore del cuore di mia madre?
Dov’è il rumore di tutti i cuori che ho amato?
Dammi un cesto figlia mia, il cestino con cui andavi all’asilo. Voglio metterci dentro, come lucciole nel buio, i bagliori che hanno attraversato la mia vita”.
(“Non ti muovere”, Margaret Mazzantini)
Secondo il dizionario, una biografia (dal greco bíos βίος “vita” e gráphein γράφειν, “scrivere”) è il “resoconto scritto della vita di qualcuno, normalmente in forma di libro o saggio”. Secondo Storieria una biografia è molto di più di un resoconto: scrivere la storia di una persona o di una famiglia è un’esperienza che arricchisce sia chi la racconta, sia chi la legge.
Possiamo diventare genitori, nonni o bisnonni, ma restiamo figli, nipoti, pronipoti. La nostra identità, infatti, è il frutto di un patrimonio interiore di cui spesso non siamo consapevoli: molti sono in pace, con questo patrimonio.
Altri lo combattono. In ogni caso, esso fa parte della nostra identità.
In una società come la nostra, dove il PIL non contempla la qualità della vita, ma fattori legati all’economia declinata nelle sue varie – talvolta aberranti – forme, è consuetudine preoccuparsi di ciò che si tramanda soltanto a proposito degli averi e quasi mai dell’essere.
Alcuni hanno cura di redigere il proprio testamento, distribuendo oggetti e “valori” quantificabili in denaro, dimenticando che ciò che ha reso davvero significativo il nostro passaggio sulla terra è fatto di una quantità di sentimenti, lezioni ed emozioni che resta, nella maggior parte dei casi, inespressa e che, invece, costituisce il vero patrimonio di noi in quanto persone.